Roghudi Vecchio è il borgo fantasma nel cuore dell’Aspromonte che affascina per il mistero, i miti, le leggende e l’ignoto.
Nel cuore selvaggio dell’Aspromonte, tra gole profonde e montagne impervie, sorge Roghudi Vecchio, uno dei borghi fantasma più affascinanti della Calabria.
Abbandonato definitivamente negli anni ’70 a causa delle continue alluvioni e del rischio idrogeologico, il paese è oggi un luogo sospeso nel tempo, dove le rovine delle case in pietra, le strade deserte e il silenzio assoluto raccontano storie di una comunità che ha dovuto lasciare la propria terra.
borgo fantasma Roghudi Vecchio tra le montagne dell’Aspromonte | Crediti: J. Kröner (Flickr)
Roghudi Vecchio: un borgo tra mito e realtà
Roghudi Vecchio si trova nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, su un crinale roccioso a oltre 500 metri di altitudine, in una posizione scenografica che domina la valle dell’Amendolea.
Il borgo, di origine antichissima, è stato abitato per secoli da una popolazione legata alla cultura greco-calabra, con tradizioni, lingua e riti che risalgono ai tempi della Magna Grecia.
Secondo la leggenda, il nome “Roghudi” deriverebbe dal greco “Rogòdes”, che significa “luogo pieno di crepacci”, un chiaro riferimento alla conformazione geologica della zona, caratterizzata da profondi burroni e dirupi.

L’abbandono: tra alluvioni e isolamento
Perché quello che oggi è diventato un borgo fantasma fu abbandonato? Negli anni ‘70, Roghudi Vecchio fu colpito da violente alluvioni che resero instabile il terreno e pericolosa la permanenza dei suoi abitanti. Le piogge torrenziali provocarono frane e crolli, rendendo impossibile la vita nel borgo. Il rischio idrogeologico e l’isolamento portarono le autorità a dichiarare inagibile il paese, costringendo gli abitanti a trasferirsi in una nuova località: Roghudi Nuovo, situato sulla costa ionica.
Oggi, passeggiando tra le case diroccate e le viuzze sterrate di questo borgo fantasma, si possono ancora vedere i resti di un passato non troppo lontano: porte spalancate, finestre senza vetri e mobili lasciati al loro posto, come se il tempo si fosse fermato improvvisamente.

Vecchia moka a Roghudi Vecchio, l’affascinante borgo fantasma in Calabria | Crediti: wingtop54 (Flickr)
Una delle tante case abbandonate a Roghudi Vecchio | Crediti: Luigi Salvioli (Flickr)
Vecchia cucina nel paese fantasma di Roghudi abbandonato | Crediti: Luigi Salvioli (Flickr)
Leggende e misteri della montagna
Alcune leggende narrano che in questa zona abitavano esseri misteriosi, spiriti e creature mitologiche che vagavano tra le montagne. Queste storie, tramandate di generazione in generazione, contribuiscono a rendere il borgo fantasma di Roghudi Vecchio un luogo avvolto nel mistero e nel fascino dell’ignoto.
Le Narade (o Anarade)
Tra le figure leggendarie più note ci sono le Narade, della tradizione orale greco-calabra. Le Narade venivano descritte come spiriti delle montagne, simili a ninfe o fate, che apparivano nelle notti di luna piena per danzare tra le rocce e i boschi. Alcuni racconti le descrivono come esseri benevoli, che aiutavano i pastori smarriti, mentre altri le dipingono come creature ambigue, capaci di incantare gli uomini e condurli nel loro mondo nascosto.
Roghudi Vecchio nel Parco Nazionale dell’Aspromonte | Crediti: rocco.papaleo (Flickr)
Le Pietre delle Femmine
Tra le tante storie e leggende legate a Roghudi Vecchio, una delle più affascinanti è quella delle Pietre delle Femmine, conosciute anche come Caldaie del Latte.
Le Pietre delle Femmine sono delle grandi cavità scavate nella pietra dall’erosione naturale, situate a poca distanza dal paese abbandonato lungo il fiume Amendolea. Si tratta di enormi massi levigati che secondo le storie tramandate erano utilizzati dalle streghe per riti magici e danze notturne.
Alcuni racconti narrano, infatti, che questi massi servissero anche come calderoni in cui le streghe facevano bollire il latte, da cui il nome “Caldaie del Latte”. Le cavità presenti su queste rocce avrebbero infatti contenuto un latte magico, con proprietà benefiche e protettive, prodotto da creature misteriose della montagna.

Rocca tu Dracu
La Rocca tu Dracu (Rocca del Drago), invece, è un’enorme roccia isolata dalla forma particolare, che secondo la tradizione popolare era il rifugio di spiriti maligni e del demonio stesso. Gli abitanti di Roghudi Vecchio raccontavano storie inquietanti su strani rumori provenienti dalla roccia e su luci misteriose che apparivano nelle notti più buie.

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Cosa vedere a Roghudi Vecchio
Nonostante l’abbandono, il borgo conserva un’atmosfera unica e suggestiva e attira molte visite. Tra le cose da vedere a Roghudi Vecchio di maggiore interesse ci sono:
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Le rovine delle case in pietra: ancora ben visibili, le case e i loro interni testimoniano l’architettura rurale della zona.
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La chiesa di San Nicola: ormai in rovina, un tempo era il centro della vita religiosa della comunità.
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I vicoli stretti e le scalinate: si arrampicano tra le case e offrono scorci spettacolari sulle gole dell’Aspromonte.
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Le Pietre delle Femmine: un luogo leggendario immerso nella natura selvaggia.
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Rocca tu Dracu: grazie alla sua forma particolare, è possibile vedere la creatività della natura.
Interno chiesa di San Nicola, Roghudi Vecchio, Reggio Calabria | Crediti: Luigi Salvioli (Flickr)
Roghudi Vecchio: un borgo sospeso nel tempo
Roghudi Vecchio è molto più di un semplice borgo abbandonato: è un pezzo di storia calabrese che racconta la dura realtà dello spopolamento e dell’abbandono forzato.
Il fascino di Roghudi Vecchio sta nella sua atmosfera sospesa nel tempo, tra miti, leggende e testimonianze di un passato che ancora oggi affascina chi lo visita. Per chi ama i luoghi misteriosi e fuori dal tempo, questo questo borgo fantasma in Calabria rappresenta una destinazione imperdibile.
Roghudi Vecchio, Reggio Calabria | Crediti: aspadacci (Flickr)

Come raggiungere Roghudi Vecchio: informazioni utili
Il borgo abbandonato Roghudi Vecchio è raggiungibile solo attraverso sentieri sterrati e strade di montagna.
Questo è il motivo per cui è consigliato l’uso di un mezzo fuoristrada. Partendo da Reggio Calabria, si deve percorrere la SS106 Ionica fino a Melito di Porto Salvo e poi prendere la strada che sale verso l’Aspromonte.
Per gli amanti del trekking, invece, è possibile raggiungere il paese attraverso percorsi escursionistici, che permettono di immergersi completamente nel paesaggio aspromontano.
Link utili
Sito web: www.parconazionaleaspromonte.it
Indirizzo: Roghudi Vecchio, Roghudi, Reggio Calabria [RC]
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Crediti
Immagine in copertina: italiani.it
Immagini: Liotrum